top of page
  • Immagine del redattoreprogettosito18

L'umido? Si mette nella carta

Avete presente quei sacchetti in (puzzolente) plastica biodegradabile per acquistare frutta e verdura nei supermercati? Sicuramente sì.

Fino a circa un anno fa li usavo - rimuovendo religiosamente le etichette, che ancora non erano biodegradabili - per conferire i rifiuti umidi. Un disastro ogni volta. Non so voi, ma io mangio moltissima frutta e verdura e ogni due giorni puntualmente mi ritrovavo costretta a gettare il sacchetto, spesso richiudendolo in un altro sacchetto perché in poco tempo l'umido corrodeva la bioplastica e formava una pozza di liquido puzzolente sul fondo del cestello. 

Ho rimuginato a lungo su come fare per ovviare al problema, finché un giorno non mi sono imbattuta - del tutto casualmente - nei sacchetti in carta riciclata pensati proprio per la raccolta dell'organico. Li ho acquistati per provare, unitamente al cestello traforato che era consigliato per un loro ottimale utilizzo.


Di solito non faccio pubblicità, ma in questo caso ne vale davvero la pena perché per quanto mi riguarda i sacchetti in carta (nel mio caso quelli di Sumus Italia) hanno completamente risolto il problema! La carta assorbe efficacemente l'umidità dei rifiuti, asciugandoli, e non si disintegra dopo pochi giorni, permettendo di gettare il sacchetto solo quando è effettivamente pieno. Io per esempio lo getto ogni quattro/cinque giorni, richiudendolo per praticità (ahimé, questo sì) in uno dei tanti sacchetti biodegradabili del reparto ortofrutta. 

Questa soluzione non è solo ottimale per chi - come me - si sforza di differenziare costantemente. Pare sia migliore anche per agevolare il successivo processo di trasformazione in compost. 

92 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page