La scienza lo conferma.
Diverse ricerche in tutto il mondo hanno stabilito che i cani tendono ad assomigliare ai loro proprietari: i partecipanti ad alcuni esperimenti sono stati in grado di riconoscere le coppie cane-padrone osservando delle fotografie.
Come mai accade ciò?
Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che esista una legge di attrazione nel momento della scelta del cane.
Il futuro padrone inconsciamente è più propenso ad accogliere nella propria vita un animale che fisicamente o caratterialmente sia simile a lui.
In uno studio compiuto su un gruppo di studentesse universitarie si è osservato che quelle con i capelli più lunghi hanno giudicato più attraenti, amichevoli ed intelligenti i cani con le orecchie grandi. Le donne con i capelli più corti hanno preferito quelli con le orecchie piccole.
Altri studiosi sono propensi a credere che l'animale metta in atto a posteriori un comportamento emulatorio verso il propretario. La convinenza in casa e la continua comunicazione porterebbero il cane ed il padrone a condizionarsi a vicenda e quindi, con il passare del tempo, ad assomigliarsi. Come una coppia di innamorati, che dopo anni parlano in modo simile e tendono ad avere gli stessi gusti. I cani, inoltre, sono sensibili allo sbadiglio più di altri animali, ovvero tendono più frequentemente a sbadigliare quando sbadiglia il loro padrone.
Lo psicologo giapponese Sadahiko Nakajima ha invece selezionato alcune foto di animali e persone coprendole dal naso in giù, lasciando visibili solamente gli occhi. Nonostante ciò, i partecipanti allo studio riuscirono ad accoppiare padroni e rispettivi cani basandosi sull'unica caratteristica fisica evidente. Quando l'esperimento venne svolto al contrario, ovvero coprendo gli occhi e lasciando visibili naso e bocca, i partecipanti non riuscirono a indovinare.
Forse la vera rassomiglianza è negli occhi...
E se gli occhi sono lo specchio dell'anima, si può ritenere che la coppia uomo-cane sia l'incontro di due anime gemelle?