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Perché a Natale siamo tutti più buoni?

Prima della nascita di Gesù, il "Natale" veniva festeggiato dai romani e si chiamava festa Saturnalia. Era una delle feste più diffuse e popolari, si celebrava ogni anno dal 17 al 23 dicembre in onore del dio Saturno, Signore dell'agricoltura e della pastorizia, ovvero la risorsa più importante nell'antichità. Si credeva che in inverno, quando la terra riposava, il dio vagasse nel mondo dei vivi. Bisognava quindi festeggiare per convincerlo a ritornare nell'aldilà per vegliare sui campi e favorire il raccolto della nuova stagione. I romani avevano scelto queste giornate per festeggiare la preparazione alla rinascita della terra perché il 21 dicembre è il giorno del solstizio d'inverno, in cui il sole raggiunge il punto più basso nel cielo, inverte la rotta e torna a salire.



Ma perché bisogna essere più buoni e scambiarsi i doni? I poeti raccontano che Saturno aveva dato inizio all'età dell'oro, un periodo di ricchezza e di uguaglianza tra gli uomini. Per questo motivo durante le festività ci si scambiavano doni e gli schiavi potevano essere trattati da uomini liberi. A questi si concedevano particolari licenze. In definitiva si era più buoni con chi era più sfortunato. Questa usanza è stata poi trasformata ed arricchita di significato con la nascita di Cristo.

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