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Il bambino nella testa

Fin da piccoli abbiamo ricevuto una sana e robusta educazione. Questa educazione includeva spesso spesso la parolina "non". Non piangere, non essere triste, non gridare, non arrabbiarti, non essere geloso di tuo fratello, non desiderare, non aver paura.. potrei andare avanti all'infinito.





Ed eccoti qua, bello e cresciuto ma...sei un adulto che di emozioni non ne capisce niente. Se credete che per essere sani e fare scelte razionali bisogna mettere da parte le emozioni ed i sentimenti, vi sbagliate di grosso. Vi accenno una pratica eseguita dall'ordine dei gesuiti, l'ordine cui appartiene Papa Francesco per intenderci, ovvero “la pratica del discernimento degli spiriti”, in cui ci si chiede continuamente cosa si sta provando. Senza addentrarmi in dettagli, vi basti sapere che per fare una scelta razionale devo capire che emozioni sto provando ora e quali forse proverò in seguito. Ma con tutta questa educazione che abbiamo ricevuto, la verità è che spesso siamo confusi e non sappiamo cosa stiamo provando. Ma nella testa, nel vostro cervello ormai logorato dalla pazzia, abita ancora il bambino che eravate. Guardatelo ed immaginatelo. Cercate di capire, mentre siete avvolti dai vostri pensieri tormentati, cosa sta facendo: corre? urla? salta dalla gioia? vuole giocare o scappare dalla mamma? ha paura? vuole cantare? Lasciatelo fare e vedrete le vostre emozioni. Forse non avranno più un nome, forse non sarà così facile capire cosa prova quel bambino. Consolatelo, amatelo, comprategli un gelato, coccolatelo ed ora per mano accompagnatelo per le strade della vostra vita, fategli capire cosa è importante e cosa non lo è per voi ora. Portatelo per le vostre strade ma non dimenticatelo. Perché, come si dice, il regno dei Cieli è di chi è come il bambino. Riconoscere il bambino nella vostra testa è il primo passo per uscire dalla vostra pazzia.. ciao matti!

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