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Perfetta letizia

Si narra che San Francesco, passeggiando per la via, chiese al suo compagno frate Leone che cosa fosse la gioia perfetta. Frate Leone farfugliò qualcosa, come un bel quaderno appena comprato, un fazzoletto che sa di bucato, una gallina che fa coccodè, ecco le cose che piacciono a me. San Francesco rispose che la felicità perfetta non era quella: di lì a poco, arrivati nel convento della città stanchi, sporchi ed infreddoliti dalla neve, il frate portinaio non riconoscendoli li avrebbe prima insultati e poi, su loro insistenza per entrare, li avrebbe presi a calci e bastonate. Ecco, se in tutto questo loro avessero conservato la pazienza e sopportato tutto con amore, allora quella sarebbe stata la gioia perfetta.



Tutto questo per suggerirti un esercizio psicologico potente: esercitare la perfetta letizia, per un giorno. Per un giorno decidi di accettare tutto così com'è. Fa freddo? Lo accetto. Non cerco di cambiare le cose, non le combatto, le accetto e basta. Come se io fossi spettatore di me stesso, che vive un film brutto o bello che sia sempre un film, distante, quasi non reale. Quella persona ti insulta, ti odia, ti sfida? Lo accetti (per un giorno, dai!). Quel mal di pancia che ti ritrovi e che non ti permette di....? lo accetti. Non cambiare nulla, osserva ed accetta. Prova questa tecnica per un giorno e ti scoprirai da un lato capace di cose incredibili, da un altro imparerai a gestire in maniera nuova emozioni che ti coinvolgevano ultimamente forse troppo. Come ti giudicheranno gli altri? Come un matto! ma d'altronde, ormai è ovvio che lo sei davvero!

Alla prossima!

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