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Sta mentendo? Come scoprire le bugie nei messaggi

Esistono varie strategie per scoprire la menzogna in un discorso, ma la maggior parte di queste si basa sull'osservazione delle posture: il corpo a suo modo parla e dice molto più della parola. Ma quando riceviamo un messaggio in una chat, come possiamo capire se l'interlocutore ci sta mentendo? Chiariamo innanzitutto due aspetti: quando parliamo di comunicazione, solo il 7% di quello che viene detto corrisponde a quello che si pensa di voler dire. Il messaggio nelle parole, quello detto conscio, è appena percepito, tutto il resto è inconscio. Quindi il tono della voce, la postura, i gesti, il respiro hanno molta più importanza delle parole. In secondo luogo, quando parliamo di interpretazione siamo nel campo delle probabilità. Nessun serio professionista vi dirà, ad esempio, “visto che non mi guardi negli occhi allora mi stai certamente mentendo”. Può essere, è probabile, ma può anche essere che tu sia timido.



Ora veniamo alla nostra sfida: scoprire se ti dice la verità o una bugia basandoti su quanto ti scrive in una chat.

1) Usa la terza persona? Sta mentendo. Chi mente tende ad allontanarsi dal misfatto, come se volesse dire "non sono stato io". Quindi se scrive "in questa casa non è successo nulla" sta mentendo mentre se dice “Io qui non ho fatto nulla": dice la verità.

2) Scrive usando parolacce o parole negative? Chi scrive ad esempio " non ti ho risposto perché questo telefono di m... non funziona un cavolo, la rete qui fa c....ecc : mente. Se invece scrive "non ho risposto perché non c'era rete" forse dice il vero.

3) Descrive l'evento in maniera semplice? troppo? mente. Il nostro cervello pensa in maniera complicata e il menzognero spesso sceglie strade semplice e facili. Se uno scrive: "non sono stato io perché io non faccio queste cose" mente, mentre se scrive "non sono stato io perché quel giorno pioveva e sono rimasto a casa” dice il vero.

4) Frasi lunghe e complicate? particolari e dettagli inutili? Sta mentendo. Quindi se leggete “Non ero io perché quando io vado lì prendo il caffè e c'è sempre quell'idiota di Riccardo che mi parla per tre ore e poi... bla bla, perché a quell'ora puoi anche controllare tramite bla bla...”, mente. Ricapitolando: ti scrive una frase breve, usando la prima persona, senza parolacce? Puoi fidarti! Parla in terza persona, in modo aggressivo, illustra nel dettaglio cosa è successo e la spiegazione è plausibilissima? Non credergli!

Alla prossima, matti!

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